Il Bonus caldaia nel 2026 è strettamente vincolato ai modelli di ultima generazione che rispettano rigorosi criteri di efficienza energetica. Le caldaie ammesse sono esclusivamente quelle ad alta efficienza, conformi ai requisiti stabiliti dall’articolo 3 del decreto interministeriale del 3 settembre 2025. In particolare, sono esclusi dal beneficio gli apparecchi alimentati unicamente da combustibili fossili come le caldaie a condensazione tradizionali, a meno che non siano integrate in sistemi ibridi che combinano la caldaia con una pompa di calore o siano predisposte per questa integrazione.
In questo contesto, l’obiettivo del bonus è incentivare il passaggio a tecnologie più sostenibili e meno impattanti dal punto di vista ambientale, favorendo così la transizione energetica nelle abitazioni italiane. L’incentivo copre fino al 30% del costo di acquisto, con un massimale di 100 euro per nucleo familiare o 200 euro per le famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro annui. Il contributo viene erogato sotto forma di voucher, da utilizzare in un’unica soluzione per l’acquisto di un elettrodomestico ad alta efficienza in sostituzione di un modello obsoleto.
L’elenco completo degli elettrodomestici ammessi, tra cui lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, forni e piani cottura, è consultabile sul sito ufficiale bonuselettrodomestici.it, che al 3 dicembre 2025 ha registrato quasi un milione di domande, superando le risorse disponibili. Le domande vengono accolte in ordine cronologico e le risorse sono continuamente ricalcolate per via dei voucher non utilizzati, con scorrimento delle liste d’attesa in corso.
Bonus edilizi 2026: conferme e novità per le detrazioni fiscali
L’anno 2026 si presenta come un periodo di stabilità e in alcuni casi di cambiamento per i bonus edilizi, che continuano a rappresentare un pilastro per la riqualificazione energetica e la sicurezza degli edifici. La Legge di Bilancio 2026 conferma le detrazioni fiscali per i principali interventi, mantenendo inalterate le aliquote di detrazione: 36% per il biennio 2025-2026 con maggiorazione al 50% per l’abitazione principale, e una riduzione al 30% a partire dal 2027.
Tra le novità, si segnala lo stop definitivo al Superbonus 110%, ad eccezione degli interventi di ricostruzione post-sisma nelle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, dove la detrazione rimarrà valida solo per lavori già avviati prima del 30 marzo 2024. Resta confermato anche il Bonus Mobili per il 2026, mentre il Bonus Barriere Architettoniche al 75% rimane incerto, con possibili modifiche in arrivo.
Per quanto riguarda le caldaie, la normativa conferma l’esclusione dal bonus edilizio delle caldaie a combustibili fossili, a meno che non siano integrate in sistemi ibridi o predisposte per l’abbinamento con pompe di calore. Il 2026 vedrà inoltre l’entrata in vigore del Conto Termico 3.0, un incentivo dedicato all’efficientamento energetico e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili, che potrà rappresentare un’ulteriore leva per la sostituzione degli impianti di riscaldamento tradizionali con soluzioni innovative.

Per accedere al Bonus elettrodomestici, compreso quello dedicato alle caldaie, gli utenti finali devono essere maggiorenni e residenti in Italia. La domanda si presenta tramite app IO o sul sito bonuselettrodomestici.it, utilizzando SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE). È necessario dichiarare il possesso di un elettrodomestico obsoleto da sostituire e indicare il proprio ISEE 2025 valido. Le risorse stanziate per il 2025 ammontano a 48,1 milioni di euro, con la possibilità per i cittadini di monitorare lo stato della propria domanda in tempo reale.
I venditori e i produttori devono invece aderire alla piattaforma di gestione tramite PagoPA S.p.A. e Invitalia S.p.A., che si occupano di verificare la conformità dei prodotti e di erogare i rimborsi. Il processo prevede la registrazione degli elettrodomestici ammissibili e la gestione delle transazioni di sconto in fattura, con controlli a campione per garantire la correttezza delle operazioni.
Sul fronte edilizio, le detrazioni fiscali richiedono il rispetto delle disposizioni normative aggiornate, con particolare attenzione alla destinazione dell’immobile, che deve essere abitazione principale per beneficiare delle maggiorazioni al 50%. I contribuenti devono inoltre dimostrare di essere titolari di diritti reali sull’immobile al momento dell’inizio dei lavori o del sostenimento della spesa.
La normativa di riferimento comprende diversi decreti ministeriali e direttoriali emanati nel corso del 2025, così come le linee guida e i manuali operativi pubblicati da PagoPA e Invitalia, disponibili online per cittadini, produttori, venditori e professionisti del settore.